Rika88 |
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| CITAZIONE io spererei che restasse un abbozzo. Se la arricchisci, la allunghi, la rendi più reale, non ce la si può fare. Già così sto piangendo come una bambina, perchè è terribile e vera e dura e cruda e forte e violenta e fa un male cane. In linea di principio, sono d'accordo con Rohchan. Tirarne fuori un racconto più lungo potrebbe essere molto rischioso, perchè già in queste 7458 parole (contate!) c'è tutto: si finirebbe magari per dare alla storia una connotazione spaziale e temporale, oppure per far pesare la mancanza di esse, e in entrambi i casi si perderebbe qualcosa, perchè un pregio enorme di questo racconto è proprio la sua universalità - pur rispecchiando abbastanza la guerra tristemente nota di cui tu dicevi all'inizio. Non importa sapere chi sono, chi sono stati Nate o Leni, Mika o Margarita, perchè la storia (quella con la minuscola, quella anonima dei paesi di campagna, dei soldati semplici e delle persone comuni) ne è piena di personaggi simili, totalmente ignorati dal libri e relegati al più a qualche racconto. Orale o scritto. Detto questo, quoto per intero Laly
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