| eleanor89 |
| | Chiariamo un paio di cosette: posto solo per evitare lo sputo di suni. Ho avuto problemi vari che non interessano a nessuno, perciò questa storia non è stata vista dalla mia meravigliosa beta. Odio il personaggio, ma mi è saltata in mente QUESTA e dovevo scrivere questa, niente da fare. Speravo in una nuova ispirazione dell'ultimo minuto ma zero. E' rimasto così. Evidentemente era scritto che dovevo cannare in pieno l'iniziativa, colpa mia Quando la morte mi chiederà di restituirle la libertà, forse una lacrima, forse una sola sulla mia tomba si spenderà.
Come lacrime di fenice Quando si trova davanti quel moccioso troppo cresciuto capisce che è finita. Tiene una mano contro l'orbita vuota, l'occhio di Shisui Uchiha gli è stato strappato via per il loro sadico senso di giustizia, e l'altra mano al ventre aperto, con le dita calde e appiccicose che sfiorano le sue stesse interiora. E' inginocchiato a terra, lui che si è sempre rifiutato anche soltanto di abbassare il capo di fronte al Terzo, e così sembra voler chiedere perdono; alza la testa, fiero, per dimostrare che non è così. Cerca poi aiuto con gli occhi, ma trova soltanto due irritanti iridi verdi che lo fissano da terra, e poi quella azzurra, solitaria perché l'altro occhio è chiuso e nascosto da una grossa macchia di sangue raggrumato. Continua a guardarsi intorno e ci sono innumerevoli cadaveri tra l'erba bruciata, tra cui i suoi uomini. Ne conta tre vivi, tutti bloccati da un traditore della peggior specie: colui che ha chiamato Sai e su cui ha evidentemente contato troppo, dimenticando quanto il contenitore del Kyubi fosse corrosivo. Sente i passi avvicinarsi e torna a guardare il moccioso. Ha un kimono strappato e tinto di rosso, un braccio è aperto in due e con l'altro regge la spada. Gli occhi color petrolio piangono sangue ma non cambiano ancora colore, la piega delle labbra tradisce il disgusto profondo che prova. E in lui vede suo fratello maggiore. Anche Itachi Uchiha è lì, a brandire la spada e a portare a termine la vera vendetta: vede i loro lineamenti sfocati fondersi mentre cammina. «Mi aspettavo che anche tu urlassi o gongolassi apertamente.» considera sereno, pensando al mostro e alla sua compagna che poco prima hanno dato il meglio di loro, incolpandolo di avergli distrutto la vita, «Mi hai positivamente colpito.» C'è un guizzo nel viso del moccioso, prima che risponda con disprezzo: «Tieniti i tuoi disgustosi complimenti per te.». Solleva la spada, e sembra improvvisamente stanco: «Questo, Danzo, è per mio fratello e per il mio clan, perché non vale la pena sprecare altro tempo con te.» «Voi non avete mai capito cosa fosse opportuno o meno per il villaggio, sapevo che tu saresti dovuto morire. Ho cercato di convincere Itachi...» smette di giustificarsi all'improvviso, perché a quel nome gli occhi del moccioso sono definitivamente diventati rossi. Ha cambiato idea, probabilmente ora giocherà con lui prima di ucciderlo, come gli avrà degnamente insegnato Madara. Nessuno sta correndo in suo soccorso, tutti osservano la scena senza fiatare. Soltanto Koharu, lei che l'ha seguito per tutta la vita condividendo scopi e speranze, si agita bloccata da Yamato, un altro traditore come tutti. E Danzo si rende conto di essere solo, esclusa lei. Mentre viene inghiottito da quegli occhi rossi, riesce ancora a scoppiare a ridere. Perché basterà lei soltanto, anche una sola delle sue lacrime, e vorrà dire che il loro obbiettivo non è morto con lui. Come un fiume sotterraneo continueranno a divorare in silenzio, e vinceranno. Poi cominciano le urla.______________________________________ Note: il titolo è quello che è perché si dice (In Harry Potter almeno ) che le lacrime di fenice siano curative, e le lacrime di Koharu appunto significherebbero che qualcuno ancora crede in lui, e che ci penserà lei a "curare" questa gentaglia di Konoha, tipo Naruto e amici. Inoltre la fenica è il simbolo della resurrezione, e il fatto che Koharu continuerà a portare avanti i loro ideali lo “riporterà in vita”. Odio i limiti di parole e prometto anche che non scriverò più su Danzo. C'è bisogno di dire che Sasuke, a sentirsi fare un mezzo complimento da lui con tutto quel fare cerimonioso, si strapperebbe le orecchie? So scrivere meglio di così, lo giuro, lo giuro. Fine note. Edited by suni - 7/12/2009, 12:45
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